Lettera da Antonio D’Este a Luigi Tadini

Mittente:

Antonio D'Este

Destinatario:

Luigi Tadini

Data:

18 Dicembre 1795

Da Antonio D’Este a Luigi Tadini
Roma, 1795 dicembre 18

 

Accademia di belle arti Tadini, Lovere (Bergamo)
ATLas, Faldone XIV, fascicolo 2, parte II, n. 1742 [2140]

 

Rispettabilissimo e prudentissimo signor Conte pregiatissimo [1]
Due sole righe le avanzo a solo oggetto di sempre più certificarle la mia riconoscenza alle tante cure ch’Ella s’è data per me, sì per il mio maloroso impiccio, sì per le ricerche fatte del denaro (che sognando credeva avere) che il nobil uomo Donàdiceva ch’io ricuperassi costì.
Si attenderà la grandezza della pagina per potter por mano alla stampa del noto ritratto [2].
S’inciderà il testo di Plinio con l’epiteto “Bella”; e ne son contento che si dica “Bella”, giacché per non pocche orecchie il suono è necessario.
Mi lusingo che nelle ultime mie scritte al signor conte Faustino [3] avrà compatito tutto ciò che riguardava le opere del nostro Canova, mentre i talenti di esso sa distinguere la diferenza che passa da artista, a eccellente scrittore sicché ottenuto questo sono in calma.
Desidero che venga il momento che il signor conte Faustino scriva a lungo sopra il gran gruppo di Canova [4]. Se per suo piacere ora ha scritto madrigali sopra le opere /1v/ tutte del veneto scultore [5], allora sarà obbligato in scrupolo di coscienza di scrivere un poema. Che gruppo! Che gruppo! … e perchè va a Venezia! Son proprio geloso in verità (2).
Alla signora Contessa [6] i miei instancabili rispetti, ed al signor conte Faustino lo stesso tanto per me, come per Canova. Al signor Pressidente infinite grazie per la memoria che con tanta bontà conserva di me.

A Lei senza fine, pronto ad ogni suo comando mi dico di Lei pregiatissimo signor Conte suo umilissimo devotissimo servitore
Antonio D’Este
Roma, 18 dicembre 1795.

P.S. Segnata 15 corrente 15 December 1815 era l’ultima sua.

/2v/ Al nobile signore il signor Luigi conte Tadino, Napoli.

 

E come era
Osservò se il marito era tornato
Con l’acquisto di qualche pregiudizio
O da suoi si fosse liberato.

 

Pubblicato in: Epistolario, a cura di Albertario M., in Antonio Canova nelle collezioni dell’Accademia Tadini, a cura di Albertario M., Milano 2010

 


 

[1] Luigi Tadini
[2] Antonio D’Este fa riferimento al profilo di Canova inciso da Pietro Fontana come antiporta del volume di Faustino Tadini “Le pitture e le sculture di Antonio Canova pubblicate fino a quest’anno 1795”, Venezia 1796
[3] Faustino Tadini
[4] Si tratta probabilmente della Stele di Angelo Emo di Antonio Canova: G. PAVANELLO “L’opera completa di Antonio Canova”, Milano 1976, n. 81
[5] Antonio Canova
[6] Libera Moronati, moglie di Luigi Tadini

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