Il patrimonio collezionistico dei musei che aderiscono alla Rete è stato comunicato, nel tempo, attraverso fonti a stampa rivolte ai visitatori e ai collezionisti, in particolare cataloghi e guide.
Queste pubblicazioni offrono una prospettiva storicizzata sul patrimonio: ci consentono di guardare alle collezioni con lo sguardo di un visitatore dell’Ottocento.
Questi volumi, spesso di difficile reperibilità, ricostruiscono in modo virtuale la biblioteca ideale di un amatore d’arte dell’Ottocento in Lombardia e rappresentano per gli studiosi un importante strumento di ricerca.
La ricostruzione delle relazioni tra i collezionisti, le cui raccolte sono all’origine dei musei lombardi
dell’Ottocento, trova una concreta esemplificazione nei documenti d’archivio: corrispondenze pubbliche e private, inventari e cataloghi.
La Rete intende mettere a disposizione questo patrimonio, in edizione critica, attraverso uno strumento che lo renda consultabile e favorisca l’interpretazione delle notizie presenti negli scritti, spesso frammentarie o lacunose.
Il vantaggio di questo lavoro è quello di consentire l’interrogazione di fonti conservate in diverse sedi, configurandosi quindi come un indispensabile strumento di ricerca.
Il database delle Esposizioni di Brera nasce nel 2008 con l’intento di digitalizzare e rendere accessibili agli studiosi le fonti storiche legate alle annuali esposizioni di Belle Arti dal 1808 al 1879.
Lo sviluppo dell’applicazione gestionale è stato condotto dalla startup Red Noodles di Firenze, avvalendosi della consulenza di un gruppo di lavoro interno alla Rete dell’Ottocento lombardo. L’immissione dei dati è stata gestita da un gruppo interno del Patrimonio Storico dell’Accademia di Brera sotto la guida di Chiara Nenci.
A marzo 2020 è stata avviata una fase di revisione che permetterà di implementare e raffinare le possibilità di ricerca. Saranno incluse anche le informazioni relative alle esposizioni dell’ultimo ventennio del XIX secolo, tra cui le Esposizioni Triennali.
Nel corso dell’Ottocento nacque un moderno sistema in grado di muovere l’arte fra scuola, collezioni e mercato. Artisti, mecenati e appassionati d’arte sono stati i protagonisti di questa intensa stagione della storia della Lombardia, durante la quale si assistette alla conversione di collezioni private in raccolte aperte alla comunità o in musei di proprietà pubblica, in molti casi funzionali a istituzioni educative o di formazione. Molte delle realtà che partecipano oggi della Rete dell’800 nascono dalle passioni e dalle storie di questi personaggi, spesso di apertura culturale internazionale, in molti casi legati tra loro da vicende biografiche, oltre che da comuni interessi artistici.